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Immagine del redattoreCala BRIOtto

I Cullurielli

Aggiornamento: 17 apr

Il mese di dicembre è iniziato e l’atmosfera natalizia sta già avvolgendo le strade italiane, con luminarie e alberti colorati. Le tradizioni di questo magico periodo dell’anno sono una parte fondamentale della cultura natalizia. Ogni regione ha le sue usanze e le sue pietanze tipiche, preparate per le festività. I profumi delle specialità natalizie racchiudono anche i ricordi delle famiglie, che ogni anno si riuniscono per festeggiare insieme. Guardando in Calabria, una delle pietanze più celebri durante questo mese sono i cuddruriaddri, delle soffici ciambelle.


Sono fritte ed accompagnate solitamente da salumi e formaggio fresco; possono fungere anche come dessert, abbinate ad un buon vino dolce. In Calabria vengono mangiate soprattutto per la Festa dell’Immacolata dell’8 dicembre, ma possono essere riproposte anche durante i pasti del 24 e del 25. Alla base dell’impasto originale cosentino dei cuddruriaddri ci sono 3 ingredienti essenziali: acqua, farina e lievito di birra. In numerose ricette troviamo anche l’aggiunta delle patate, che hanno la funzione di rendere le ciambelline più morbide.


Dorate e croccanti fuori, tenere e soffici come nuvole dentro: le caratteristiche del perfetto cuddruriaddro. L’impasto appiccicoso e molliccio è il segreto per avere la consistenza adatta. La storia di questa specialità calabrese è antichissima e il termine “cuddura”, che proviene dal greco, significa “corona”. Si ritiene che la forma di queste “pagnotte fritte” sia nata dalle esigenze dei lavoratori e dei pastori, che potevano sfruttare i buchi delle ciambelle per portarsele agevolmente dietro durante i viaggi, attaccandole al bastone o al braccio. Un antico “street food”, divenuto con il tempo un piatto tipico della tradizione natalizia calabrese.


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